Laboratorio teatrale a cura di Fabio Mascagni 29 e 30 giugno
Descrizione: “Ho sempre provato. Ho sempre fallito. Non importa. Proverò ancora. Fallirò ancora. Fallirò meglio” Samuel Beckett.
L’attore ha una responsabilità creativa nella costruzione di un personaggio.
Quel che fa la differenza fra un buon interprete e un buon esecutore è l’assumersi questa responsabilità, l’esporsi all’errore, il farsi carico del rischio, il mettersi alla prova.
Pur riconoscendo il valore indispensabile della regia intesa, in questo caso specifico, come guida dell’attore nella costruzione di un personaggio, fondamentale è il valore autorale dell’attore, la sua capacità di immaginare un personaggio e il ruolo che la sua creatività ha all’interno di un processo collettivo di messinscena.
Al di là della strada che verrà indicata dal regista, ogni attore deve saper proporre una sua idea di personaggio, mettendo al servizio di un testo e di una messinscena, oltre che la sua voce, il suo corpo e le sue abilità, l’immaginazione di cui è capace, il suo punto di vista (la sua opinione) e la sua capacità di osservazione del reale al fine di costruire un personaggio coerente e credibile.Nel raggiungimento di questo obiettivo, l’attore non deve temere l’errore, deve imparare, prima di ogni cosa, ad accettare serenamente il “tentativo” come suo principale strumento di lavoro,
godere di quella fallibilità che molto spesso la vita non gli concede, accettare “il suo essere umano” e in quanto tale imperfetto, valorizzare il suo limite come elemento di unicità, e così facendo
guadagnarsi una sua autonomia creativa, contribuendo alla costruzione del personaggio come regista di se stesso. E’ questa capacità che fa la maturità di un attore.A chi è rivolto:
L’attore ha una responsabilità creativa nella costruzione di un personaggio.
Quel che fa la differenza fra un buon interprete e un buon esecutore è l’assumersi questa responsabilità, l’esporsi all’errore, il farsi carico del rischio, il mettersi alla prova.
Pur riconoscendo il valore indispensabile della regia intesa, in questo caso specifico, come guida dell’attore nella costruzione di un personaggio, fondamentale è il valore autorale dell’attore, la sua capacità di immaginare un personaggio e il ruolo che la sua creatività ha all’interno di un processo collettivo di messinscena.
Al di là della strada che verrà indicata dal regista, ogni attore deve saper proporre una sua idea di personaggio, mettendo al servizio di un testo e di una messinscena, oltre che la sua voce, il suo corpo e le sue abilità, l’immaginazione di cui è capace, il suo punto di vista (la sua opinione) e la sua capacità di osservazione del reale al fine di costruire un personaggio coerente e credibile.Nel raggiungimento di questo obiettivo, l’attore non deve temere l’errore, deve imparare, prima di ogni cosa, ad accettare serenamente il “tentativo” come suo principale strumento di lavoro,
godere di quella fallibilità che molto spesso la vita non gli concede, accettare “il suo essere umano” e in quanto tale imperfetto, valorizzare il suo limite come elemento di unicità, e così facendo
guadagnarsi una sua autonomia creativa, contribuendo alla costruzione del personaggio come regista di se stesso. E’ questa capacità che fa la maturità di un attore.A chi è rivolto:
Il laboratorio si rivolge a tutti coloro che vogliano acquisire ed esercitare strumenti attorali per la creazione autonoma di un personaggio e per praticare lo stare in scena secondo i principi dell’
“essere in ascolto” e “in relazione”.
Cosa è richiesto
– Abbigliamento comodo per il lavoro di training.
– Un breve monologo a memoria.Sabato 29 e domenica 30 giugno dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17
– Abbigliamento comodo per il lavoro di training.
– Un breve monologo a memoria.Sabato 29 e domenica 30 giugno dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17